Il blog del gruppo lettura della biblioteca di Colle di Val d'Elsa...e non solo.
mercoledì 20 novembre 2013
giovedì 24 ottobre 2013
Prossimamente...
Nell'ambito della nuova edizione di "Leggere è Volare" saranno presentati nella biblioteca di Colle Contromosse di Paolo Maccari (giovedì 14 novembre ore 18) e Atti mancati di Matteo Marchesini (martedì 19 novembre ore 18).
Leggere è Volare
Si è aperta ieri la ventitreesima edizione di "Leggere è Volare", che avrà luogo dal 23 ottobre al 23 novembre. Pur conservando la storica vocazione di rassegna dell’editoria dedicata ai giovani,quest'anno la manifestazione si integra, in sinergia, con la terza edizione di "Le Parole e i Giorni", manifestazione che da anni porta in Valdelsa il meglio della produzione letteraria nazionale. Sempre a Siena si terrà anche la quinta edizione della "Mostra del Libro Senese" nei locali della Camera di Commercio.
Il gemellaggio Siena-Valdelsa si pone l’obiettivo di diffondere su base territoriale e nella maniera più capillare possibile il piacere della buona lettura.
giovedì 17 ottobre 2013
Riunione del Gruppo di lettura
Ieri sera consueta riunione del gruppo di lettura della biblioteca. Del libro del mese - Qualcuno con cui correre di David Grossman - è stata riconosciuta la dimensione favolistica, evidente nel finale in stile happy end. Israele fa da sfondo alla storia di due ragazzi (e di un cane) che vivono le loro vicende, anche drammatiche, conservando valori e ideali in un mondo di adulti sfiduciati e assenti. È un libro scorrevole, di buoni sentimenti, sostanzialmente rivolto ad un pubblico di lettori adolescenti, forse i più adatti a riconoscersi nell’ansia di vivere dei giovani protagonisti della storia e nel romanticismo dei loro ideali. Dopo qualche commento sul libro la discussione è presto divagata verso altri argomenti, più legati all’attualità dei nostri giorni. Si è parlato di rivoluzione dal basso, di utopie, di solidarietà. Non abbiamo potere di decidere la storia, non abbiamo potere di cambiare il mondo, ma abbiamo il potere di fare un piccolo gesto di bene verso un altro. Piantare un semino di bene, seppur piccolo, seppure invisibile agli altri, è l’unica cosa per cui vale la pena di vivere, è l’unica cosa che rimarrà di noi quando ce ne andremo. Di questo si è parlato, e non importa se non si è trattato di letteratura. Il bello di queste riunioni è anche questo, ritrovarsi a parlare della vita, partendo da un libro che parla di giovani vite a Gerusalemme.
Il gruppo di lettura si riunisce ogni terzo mercoledì del mese nella biblioteca di Colle. Per il prossimo incontro è stato deciso di leggere Nemico, amico, amante di Alice Munro, vincitrice del Premio Nobel per la Letteratura 2013. Gli incontri sono liberi e chiunque è benvenuto!
Il gruppo di lettura si riunisce ogni terzo mercoledì del mese nella biblioteca di Colle. Per il prossimo incontro è stato deciso di leggere Nemico, amico, amante di Alice Munro, vincitrice del Premio Nobel per la Letteratura 2013. Gli incontri sono liberi e chiunque è benvenuto!
domenica 14 luglio 2013
Consigli di lettura....
Giulia 1300 e altri miracoli - Fabio Bartolomei
Un
venditore di macchine di lusso traumatizzato dalla morte del padre, un
televenditore di orologi fasulli dalle tendenze fascistoidi, un timido e
mediocre imprenditore che ha causato il fallimento della ditta di famiglia, cui
si aggiungerà presto un nostalgico comunista dai modi poco ortodossi, si conoscono per caso e
decidono di restaurare un casale e aprire un agriturismo nel Sud Italia. Dovranno
affrontare i camorristi locali che richiedono il pizzo, e lo faranno in maniera
del tutto inaspettata e originale, e con l’aiuto di alcuni africani impegnati
nella raccolta dei pomodori. Ognuno di loro scoprirà un nuovo modo di stare al
mondo e darà una svolta alla propria vita, superando pregiudizi e paure e scoprendo il gusto dell'amicizia vera. Un
libro scorrevole, allegro e ottimista, che fa riflettere in maniera non pesante
su tematiche importanti. Consigliatissimo per una lettura estiva sotto l’ombrellone.
“L’amicizia ha bisogno di storie, di avventure da condividere, di racconti che riescano a tenerti attorno a un tavolo e ti diano sempre nuovi motivi per brindare. Ridiamo ancora e la pancia, sottoposta a questo esercizio per lei nuovo, inizia a dolermi. Vedi, mi dico, l’amicizia fa bene anche agli addominali.”
giovedì 4 luglio 2013
Serate dei giovani autori: incontro con Francesca Petrizzo
Domani ore 21:15 in piazza B. Scala a Colle di Val d'Elsa incontro con la giovane scrittrice empolese Francesca Petrizzo, che è stata definita una delle più promettenti scrittrici italiane contemporanee. La Petrizzo ci parlerà del suo ultimo libro Nel sangue, terzo libro dopo Memorie di una cagna (2010) e Il rovescio del buio (2011).
Appuntamento del gruppo lettura
Ecco il libro scelto nel corso dell'ultimo incontro del gruppo lettura: La felicità di Emma di Claudia Schreiber. Prossimo appuntamento il 17 luglio.
http://www.karemaski.com/blog/sette-motivi-per-leggere-la-felicita-di-emma-di-claudia-schreiber/
venerdì 7 giugno 2013
Nel vento
E' la storia di un centrometrista, che sui blocchi di partenza di quella che è forse la sua ultima gara prima del ritiro, ripercorre il suo passato, segnato dall'uccisione del fratello per mano del padre. Durante i dieci secondi della gara il passato torna alla mente con il suo
carico di dolore, gioia, fatica, ma anche di gare
falsate, doping, scommesse, soldi.
La corsa diventa metafora della vita: si corre per andare avanti, per fuggire ai dolori del passato e da quelli del presente. Ognuno corre per un motivo, ognuno corre per sopravvivere, ognuno cerca un alito di vento a cui aggrapparsi per stare a galla.
La corsa diventa metafora della vita: si corre per andare avanti, per fuggire ai dolori del passato e da quelli del presente. Ognuno corre per un motivo, ognuno corre per sopravvivere, ognuno cerca un alito di vento a cui aggrapparsi per stare a galla.
Della corsa il libro prende anche il ritmo: le pagine scorrono veloci, trascinando il lettore in un viaggio dell'anima, scandagliata nelle sue paure, nelle sue fragilità, nel suo egoismo, fin quasi a entrare nella mente del protagonista, uomo ferito e ancorato agli eventi del passato. Ma trovando il coraggio di abbandonare per sempre il suo magnifico dolore, egli troverà le risorse per vincere la sua gara più importante, che non sarà quella sul podio ma il riuscire a superare il passato, creandosi un nuovo presente e un nuovo futuro.
Perchè il vero traguardo, per tutti, è tagliare i ponti con il passato, prendere atto del tempo sprecato nel terrore di voltare pagina e andare avanti, continuando a correre.
Perchè il vero traguardo, per tutti, è tagliare i ponti con il passato, prendere atto del tempo sprecato nel terrore di voltare pagina e andare avanti, continuando a correre.
Emiliano Gucci è nato a Firenze nel 1975. Ha pubblicato i romanzi Donne e topi (Fazi, 2004), Sto da cani (Fazi, 2006), Un'inquilina particolare (Guanda, 2008), L'umanità (Elliot, 2010), e la raccolta Firenze carogna (Pagliai, 2009).
lunedì 27 maggio 2013
MARTEDI' 4 GIUGNO ALLA BIBLIOTECA MARCELLO BRACCAGNI DI COLLE DI VAL D'ELSA.
DIMITRI CHIMENTI E VANNI SANTONI CONVERSANDO CON CLAUDIA CORTI PRESENTANO E COMMENTANO:
SIC Scrittura Industriale Collettiva "In territorio nemico"
Un ufficiale che diserta e intraprende un
viaggio attraverso l’Italia devastata dalla guerra. Una ragazza di
buona famiglia che diventa una partigiana pronta a uccidere un fascista
dopo l’altro. Un ingegnere aeronautico che si nasconde in attesa che
passi la bufera. Matteo, sua sorella Adele, il cognato Aldo: sono i
personaggi di In territorio nemico, tre giovani separati dalla
guerra che, dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, cercano di
ritrovarsi in un paese in preda al caos. Nei venti mesi terribili
dell’occupazione nazista, i tre protagonisti faranno esperienza della
battaglia, dell’isolamento, dell’amore, del conflitto con se stessi,
fino ad affrontare la prova più difficile: scegliere da che parte stare
mentre la morte li minaccia a ogni passo. In territorio nemico è
una nuova epica della Resistenza. Un’epopea corale resa possibile dal
lavoro di oltre cento scrittori e ispirata alle testimonianze di chi la
guerra l’ha vissuta e non ha cessato di raccontarla. Un romanzo vivo e
toccante che, tenendo ben presente l’eredità di Fenoglio, Malaparte e
Calvino, apre una rinnovata prospettiva sull’esperienza tragica e
fondativa della seconda guerra mondiale italiana.
Incipit
Le campagne del Basso Lodigiano, fra Codogno e il Po, ancoranel settembre 1943 non mostravano segni di guerra. Di
notte, la pianura era nascosta alle incursioni aeree dalla coltre
del coprifuoco; allo spuntare del sole il paesaggio si rivelava
altrettanto monotono, ma del giallo vivace del riso maturo.
Ogni cinque, dieci chilometri, sorgeva una cascina,
spesso abbandonata. La cascina Giavazzi era di queste: una
strada di accesso ormai impraticabile, orlata nell’ultimo tratto
da due file di faggi, si spegneva nell’enorme cortile, un cimitero
di attrezzi arrugginiti, circondato da fabbricati a pianta
rettangolare, con la casa padronale che spiccava sul lato
orientale per l’altezza e il lungo porticato. Unico segno di vita,
una gallina che razzolava intorno a un tegame. A destra
dell’ingresso principale, attraverso una finestra aperta a metà
portico, si poteva scorgere una cucina; dentro, una donna
con i capelli grigi legati a crocchia reggeva una tazza sbecca
ta e ascoltava un uomo alto e piuttosto giovane, naso aquilino
e capelli scuri:
«Mi duole essere costretto a gravare su di te».
«Non ti devi preoccupare Aldo, quando la guerra sarà finita
ti rifarai».
«Senz’altro, mamma. Anche con Adele. Tutto questo è soprattutto
per il suo bene. È pronto l’uovo?»
Sua madre gli porse la tazza. Lo guardò sedersi e mangiare.
Quando ebbe finito, disse:
«Ti vuol bene».
«Anch’io gliene voglio. È la miglior moglie», rispose Aldo,
poi si alzò. «Che tempo fa? Umido? Devo fare la mia passeggiata
igienica».
Uscì dalla porta sul retro, che dava sul patio e sull’orto incolto.
Puntò lo sguardo verso est, dove il sole liberava i campi
dagli ultimi residui di foschia. Estrasse un orologio dal
panciotto, controllò l’ora, voltò le spalle alla luce e si avviò
verso il fossatello tortuoso che era rimasto l’unica via praticabile
verso il paese. La mattina presto era il momento più sicuro.
Anche l’imbrunire andava bene, ma una volta era stato
sorpreso dall’oscurità in mezzo alle risaie e aveva rischiato di
smarrirsi.
Ammirò i campi. Apprezzava la solitudine creata dalla
guerra. Erano già due mesi che era tornato in campagna e si
sentiva sempre meglio. L’unica ombra era il pensiero di Milano
e di quanto vi aveva lasciato. Ma aveva forse avuto scelta?
Oltrepassò un tratto di sterpaglie e giunse a un albero
marcio ai cui piedi sapeva esserci un formicaio. Si accovacciò
e rimase come sempre affascinato:
«A ognuno il suo compito», disse fra sé; si rialzò solo quando
si accorse che le gambe gli si erano addormentate.
sabato 18 maggio 2013
Arto Paasilinna: dalla Finlandia con ironia
Scrittore finlandese, con un passato da giornalista, poeta e
guardiaboschi; autore-culto in Finlandia, dove ogni suo libro supera
sempre le 100.000 copie: uno dei pochi scrittori finlandesi che vive
unicamente della sua penna.
Molto amato all’estero per il suo humour travolgente, quella capacità tutta finlandese di raccontare ridendo anche le storie più tragiche, ha pubblicato finora più di trenta romanzi, oltre a pièces teatrali e sceneggiature.
Nel 1994 gli è stato conferito in Italia il Premio Acerbi per L’anno della lepre, romanzo che ha superato le 100.000 copie e dal quale sono stati prodotti due film.
Vive alternando alla Lapponia e a Helsinki le sue sempre più frequenti tappe nei paesi più assolati del Sud, spesso anche in Italia.
Parte della sua produzione è stata tradotta in 45 lingue.
I libri di Paasilinna generalmente riflettono la vita comune finlandese, con uno stile impregnato di forte humour. Nelle sue opere traspare anche la difesa dell'ambiente e della vita naturale.
Altri titoli, con la data di pubblicazione italiana: Il Bosco delle Volpi (1975), Il mugnaio urlante (1981), Il figlio del dio del tuono (1984), Lo smemorato di Tapiola (1991), Il migliore amico dell'orso (2008), Prigionieri del Paradiso (2009), L'allegra apocalisse (2010), Le dieci donne del cavaliere (2011), Sangue caldo, nervi d'acciaio (in edizione originale uscito nel 2006 e pubblicato da Iperborea in Italia nel 2012).
Molto amato all’estero per il suo humour travolgente, quella capacità tutta finlandese di raccontare ridendo anche le storie più tragiche, ha pubblicato finora più di trenta romanzi, oltre a pièces teatrali e sceneggiature.
Nel 1994 gli è stato conferito in Italia il Premio Acerbi per L’anno della lepre, romanzo che ha superato le 100.000 copie e dal quale sono stati prodotti due film.
Vive alternando alla Lapponia e a Helsinki le sue sempre più frequenti tappe nei paesi più assolati del Sud, spesso anche in Italia.
Parte della sua produzione è stata tradotta in 45 lingue.
I libri di Paasilinna generalmente riflettono la vita comune finlandese, con uno stile impregnato di forte humour. Nelle sue opere traspare anche la difesa dell'ambiente e della vita naturale.
Altri titoli, con la data di pubblicazione italiana: Il Bosco delle Volpi (1975), Il mugnaio urlante (1981), Il figlio del dio del tuono (1984), Lo smemorato di Tapiola (1991), Il migliore amico dell'orso (2008), Prigionieri del Paradiso (2009), L'allegra apocalisse (2010), Le dieci donne del cavaliere (2011), Sangue caldo, nervi d'acciaio (in edizione originale uscito nel 2006 e pubblicato da Iperborea in Italia nel 2012).
La lettura del mese
Il nuovo libro scelto dal gruppo di lettura è Piccoli suicidi tra amici di Arto Paasilinna. Il prossimo appuntamento è per il 19 giugno alle 21.15. Buona lettura!
giovedì 16 maggio 2013
martedì 14 maggio 2013
Un posto dove tornare
Questa
è la storia del gatto Miao Miao, che tanto vuol bene alla biblioteca da trovare
la strada per tornarci da molto molto lontano.
La
sua voce da baritono, da lui utilizzata con notevole intensità di frequenza e vigore
– da cui il suo nome – e a dire il vero in tono sempre assai lagnoso, si è
fatta notare da subito, quando in una fredda serata dello scorso novembre è comparso
all’improvviso nel parcheggio dietro alla biblioteca, impaurito e nascosto
sotto a una macchina. Di aspetto sano e curato, nessuno ha mai saputo come sia
arrivato lì, o chi ce lo abbia portato. Rifocillato, i suoi lamentosi miao miao
son comunque continuati e son presto diventati la sua caratteristica principale.
Medea,
la nostra gatta bibliotecaria, ha subito fatto amicizia col nuovo arrivato,
forse perché ha visto in lui un possibile alleato contro quelle scostumate
gattone randagie che poco rispetto hanno del suo rango di gatta che vive tra i
libri. A lei, privilegiata dall’appartenenza alla stessa razza, Miao Miao ha presto
riservato languide carezze, mentre inutili son stati i tentativi umani di un
seppur minimo contatto fisico con lui, che di fronte a ogni tentativo di avvicinamento
fuggiva terrorizzato.
Miao
Miao si è rivelato un vero gatto selvatico, contento della presenza umana e
desideroso di attenzioni, ma da lontano, da molto lontano.
Una
mattina però, probabilmente colpito da una macchina, si è presentato zoppicante.
Chiuso in gabbia con l’inganno e portato dal veterinario venne addormentato per
essere visitato e curato. “Chiudete il gattino in un posto sicuro e dategli da
mangiare, vedrete che in un paio di settimane si addomesticherà”, disse il
veterinario…le sue previsioni non erano destinate ad avverarsi.
Fu
quindi presa la decisione di tenerlo in un casottino in campagna, vicino alla
casa della bibliotecaria, che si trova a una decina di chilometri dalla città.
Nutrito e scaldato, Miao Miao cominciò così il suo periodo di reclusione
forzata, nella speranza di trasformarlo in un gatto mansueto o almeno un
pochino meno selvatico, con l’idea di trovargli una casa degna del bel gattone
che stava diventando.
Le
settimane passavano e Miao Miao cresceva, diventando un gattone paffuto e
forte, ma rimanendo il selvatico di sempre, unico contatto che si poteva
stabilire con lui, quello di parlargli e sentire le sue consuete risposte lagnose.
Fu
presa la decisione di aspettare il caldo e quindi di lasciarlo al suo destino
di gatto libero e indomabile.
Verso
la metà di aprile venne aperta la porta e Miao Miao colse subito l’occasione
per fuggire e non dare più notizia di sé. Passarono i giorni, e le speranze di
rivederlo diventarono sempre più deboli. Gatto stupido e pure ingrato, ci
dicemmo, ha preferito una vita da randagio piuttosto che una vita da gatto
domestico con pasti e carezze assicurate.
Stamattina
Miao Miao è ricomparso, nello stesso posto in cui apparve la prima volta,
vicino alla biblioteca. Dimagrito, la sua voce non ha perso un grammo del suo
vigore, e le sue lagne son subito ricominciate.
Medea
ha ritrovato il suo amico, e noi tutti siamo felici che Miao Miao abbia
ritrovato quella che evidentemente ritiene la sua casa: la biblioteca. Come
abbia fatto a ritrovarla a chilometri di distanza, partendo da un posto a lui
ignoto e nel quale era arrivato addormentato, questi son misteri della natura.
L.B.
lunedì 13 maggio 2013
Riunione del gruppo lettura
Ricordiamo il prossimo appuntamento del nostro gruppo lettura mercoledì 15 maggio alle ore 21.15. Parleremo del libro L'uomo che guardava passare i treni di Georges Simenon.
venerdì 10 maggio 2013
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