domenica 25 gennaio 2015

L'unico uomo rimasto

Il gruppo lettura della biblioteca comunale si è confrontato con l'ultimo libro scritto da Guido Morselli, dal titolo "Dissipatio H.G." edito da Adelphi. Si potrebbe definire un libro testamento di questo scrittore non compreso e non pubblicato mentre era in vita. Proprio lui, che maturerà l'idea del suicidio fino a realizzarla, affronta in questo libro il tema stesso dell'intenzione di togliersi la vita. Quando però il protagonista  sta per gettarsi in un laghetto all'interno di una grotta, cambia idea e si ritrae. Riflette sul fatto che non è riuscito a compiere quel gesto, perché se morire è un po' cambiare materia, lui non era pronto a farlo. Esce per tornare a quel mondo da cui si è sempre tenuto ai margini, e scopre ciò che dà il titolo al libro. H.G. sta per humani generis, e infatti lui è rimasto l'unico. L'intero genere umano è  dissipato, scomparso, evaporato. Resta soltanto quest'uomo che aveva intenzioni suicide, soltanto lui con gli animali e le innumerevoli tracce, gli oggetti, che gli uomini scomparsi nel nulla hanno lasciato. Decide così di tornare dalla montagna a Crisopoli, città  da cui si era volutamente allontanato, per cercare qualcuno. E' ancora incredulo davanti alla desertificazione umana, e così va convincendosi che in città, la città-Borsa, troverà ancora quelli che la popolano. Anche qui non c'è più nessuno, sembra anzi che abbiano avuto fretta di andarsene, tante sono le cose che hanno lasciato, e dalle quali si possono capire le ultime azioni compiute prima " dell'evento". E' così che Morselli chiama ciò che ha condotto l'intera umanità alla scomparsa, e su questo riflette. Potrebbe essere un segno se proprio lui, e non un altro, è stato prescelto per rimanere ad osservare il mondo senza l'uomo. Adesso quella solitudine tanto cercata c'è veramente, e si scontra con la rappresentazione della vita umana attraverso gli oggetti rimasti o le voci registrate che rispondono all'altro capo del telefono al posto dei vivi. La razza di bipedi se n'è andata, e forse il mondo non era mai stato così  "pulito, luccicante e allegro".
Attraverso riflessioni filosofiche Morselli continua a narrare il viaggio di questo superstite umano, il cui unico desiderio è forse di incontrare il suo psicologo, Karpinsky, con cui si sentiva particolarmente in sintonia. Sente che la solitudine è così grande da avere il disperato desiderio di una voce umana, di un consiglio, di un esorcismo. Essere rimasto l'unico è forse una punizione? In fin dei conti egli non è tanto diverso da coloro che sono scomparsi nel nulla, da coloro che hanno sfruttato il pianeta e causato guerre. In attesa del suo amico psicologo, che non potrà tornare perché già morto prima "dell'evento", il protagonista spera comunque nell'incontro, e tiene con sé un pacchetto di gauloises apposta per lui.