lunedì 22 dicembre 2014

Uscire dall'ordinario. Ad ogni costo.

Nel corso dell'ultima riunione del gruppo lettura abbiamo parlato de "La camera azzurra" di George Simenon , un libro che viene considerato un gioiello nella produzione letteraria dello scrittore belga di lingua francese. Tutti i membri del gruppo hanno apprezzato la capacità di raccontare con alternanza di piani temporali , e di mantenere la tensione narrativa dall'inizio alla fine della vicenda. Non un lavoro semplice quando si tratta di una storia ordinaria come una passione travolgente tra un uomo e una donna, entrambi sposati. Tony e Andrée, persone dalla vita ordinaria, travolti dal loro stesso adulterio. Simenon  è maestro nel trasformare una storia così normale in qualcosa di inquietante e diabolico. Fa dei suoi personaggi degli sprovveduti, che pur di uscire dalla loro esistenza piatta, scelgono coscientemente di andare verso la rovina con le loro azioni. Proprio Tony, che vive con indifferenza e un po' di senso di colpa questo suo tradimento, sceglie comunque di andare avanti, di tessere la tela di una storia con Andrée, una donna che lo ha scelto fin dai tempi della scuola. Questo costerà all'uomo la discesa verso la rovina, e in particolare pagherà la sua ingenuità, il fatto di non aver dato peso alle parole della sua amante. Ma come spesso accade nei romanzi di Simenon, la vicenda è ordinaria, è una storia come tante, e poi invece lo scrittore ci apre una finestra sulla psicologia dei suoi personaggi. Uomini e donne che hanno non solo la voglia, ma la necessità di uscire dalla loro esistenza ordinaria. E lo fanno consapevolmente, inseguendo strade che li porteranno irrimediabilmente verso il disastro. Per questo motivo possiamo dire che Simenon porta la dimensione della tragedia ad abbassarsi alla piccola borghesia, alla realtà circoscritta della provincia, dove si trovano abitanti che potrebbero fare un passo indietro, ma scelgono di fare il salto e abbandonare lo scorrere ordinario del vivere. "La camera azzurra" è trasposizione letteraria della vita di Simenon, formidabile amatore che si vantava di aver avuto diecimila donne. Queste ultime saranno molto  spesso protagoniste nei suoi romanzi, talvolta avendo connotazioni diaboliche, proprio come Andrée. D'altronde il desiderio di Simenon era di indagare e avvicinare l'universo femminile (e in ciò era aiutato dalle sue innumerevoli relazioni amorose), ma anche l'animo umano tutto, per capire fin dove ci si può spingere per trasformarsi da piccoli in " grandi uomini".

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