venerdì 16 maggio 2014

Romano Bilenchi nel Centenario della nascita - Atti dei Convegni di Milano e Colle di Val d'Elsa. Ottobre-novembre 2009 Fiesole : Cadmo, 2014

Dalle giornate di studio svoltesi a Milano e a Colle di Val d'Elsa nel 2009, grazie anche all'impegno dell' "Associazione degli amici di Romano Bilenchi", nascono questi Atti di convegno. La giornata milanese, in particolare, si è occupata delle attività editoriale e giornalistica dell'intellettuale, mentre l'indagine di Colle ha avuto come oggetto di studio la complessa opera dello scrittore. Gli Atti iniziano con due discorsi che raccontano i rapporti di Bilenchi con gli editori (interventi di Anna Longoni e di Piero Gelli). Lo studio di Paolo Maccari, si occupa, invece, di Bilenchi editore, la cui avventura è legata al “Nuovo corriere” di Firenze (essendo, lo scrittore, caporedattore, prima; direttore del quotidiano e fiancheggiatore del PCI, poi) e all'impresa portata avanti con Luzi. Si tratta del periodo della piena maturità. Si veda, su tali argomenti, anche l’intervento di Luca Lenzini, Bilenchi editore. Di Bilenchi giornalista parla anche Nello Ajello, definendo lo scrittore testimone e cronista dei drammi del secolo scorso. Infatti la personalità di Bilenchi è studiata, negli Atti, anche in merito al ruolo che essa ha svolto nelle intricate vicende storiche del secolo scorso. Si leggano, a tal proposito, i numerosi interventi sull'attività politica dell'intellettuale. Ulteriore argomento approfondito, ai fini di un'indagine completa su Bilenchi, è quello del sodalizio con un altro grande intellettuale: Mino Maccari. Del narrare bilenchiano e delle questioni stilistiche si sono occupati, nelle due giornate di studio, diversi intellettuali e letterati. In particolare, al rapporto tra scrittura letteraria e cronaca, si è dedicato Alberto Cadioli; allo studio dell' Estetica della natura narrativa di Romano Bilenchi, si è dedicato, invece, Marcello Ciccuto. Dell'ultimo romanzo (1972) si è occupato Enzo Golino, mentre Riccardo Castellana ha operato un'approfondita lettura di quello che è considerato il grande romanzo di Bilenchi: Il conservatorio di Santa Teresa. È opportuno menzionare, inoltre, l’attento studio di Niccolò Scaffai sul tessuto narrativo del trittico degli Anni impossibili (formato da La siccità, La miseria e Il gelo). Sono, poi, inclusi, negli Atti, due studi sul volume di racconti Anna e Bruno (1938): quello di Benedetta Centovalli (che prende in considerazione anche Conservatorio) e quello di Cecilia Demuru. Non mancano, poi, osservazioni di tipo tecnico, come quelle di Giuseppe Polimeni (Interstizi sintattico-ritmici nella prosa di Romano Bilenchi). Vediamo, dunque, come gli Atti esamino, in toto, la personalità e l'opera di Bilenchi.

Recensione a cura di Antonella Porciatti

Nessun commento:

Posta un commento