domenica 19 ottobre 2014

Il missionario moralizzatore

Nell'ultima riunione il gruppo lettura ha commentato e riflettuto su “Pioggia”, il libro di William Somerset Maugham (Adelphi, 2003). In particolare si è parlato del primo racconto, dal titolo omonimo.
Ambientato nelle isole Samoa, porta alla nostra attenzione la vicenda di un missionario bigotto e implacabile, impegnato a combattere con ogni mezzo quello che lui ritiene essere “il Male”.
Con la moglie si è impegnato a portare la “civilizzazione” tra gli indigeni, ma questo atteggiamento viene presto messo a nudo dall'autore, rivelandone i particolari più ipocriti.
A causa della pioggia incessante e crudele, il reverendo e la moglie si trovano a dover trascorrere alcuni giorni a Pago Pago, dove soggiornano anche il dott. Machpail con la moglie, e la signorina Thompson, donna dai facili costumi, che il missionario tenterà di riportare sulla retta via.
Proprio questo suo compito sarà sviscerato dall'autore, contrapponendo la rigidità di vedute e l'eccesso di moralismo alla debolezza della carne. Il peccato, da cui il reverendo vuol far scappare la donna, imprigionerà lui stesso, fino al tragico epilogo.
Il gruppo lettura ha commentato con sottile ironia le descrizioni minuziose di Maugham, e c'è stata una interessante discussione sul finale del racconto, in particolare chiedendosi se il missionario rimasto vittima della sua stessa rettitudine, si sia suicidato o sia stato ucciso. Alcuni lettori sono rimasti affascinati dalla scrittura particolareggiata, dalle descrizioni sottili e minuziose, dall'ironia cupa con cui l'autore porta alla nostra attenzione il contrasto tra l'ossessione per la rettitudine e la debolezza umana che non risparmia nessuno. 


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