venerdì 21 novembre 2014

Dürrenmatt, il delitto e non solo

Mercoledì 19 novembre il gruppo di lettura si è riunito per parlare un po' dell'ultimo libro scelto, "Il giudice e il suo boia" di Friedrich Dürrenmatt. Un giallo breve, ma di sicuro impatto. Proprio su questo aspetto si sono soffermati alcuni lettori, e ne sono rimasti piacevolmente affascinati. Solitamente ci si aspetta un approccio diretto, se di giallo si tratta, mentre  in questo caso c'è la costruzione perfetta di una rete in cui l'assassino cadrà, ma solo alla fine, senza che si sveli mai, neanche in modo accennato, alla sua figura come tale.
Si viene accompagnati nella narrazione, mentre seguiamo l'indagine del vecchio e malato ispettore Bärlach e dell'agente Tschanz. La scrittura è misurata e rigorosa, e infatti qualche nostro lettore faceva  notare l'eleganza del tono, che ci fa comunque rimanere incollati al libro in attesa del finale a sorpresa. La conversazione sul libro di Dürrenmatt ci ha fatto riflettere su quanto oggi siamo pronti ad aspettarci un giallo dalla scrittura più forte e aggressiva, arricchito dai metodi di indagine propri dei nostri tempi. L'originalità de "Il giudice e il suo boia" è proprio questa: portarci  a scoprire il colpevole  con i metodi investigativi del 1948, e condurci con l'autore a delle riflessioni sul caso e sulla giustizia. Il primo governa  i destini di tutti noi, malgrado cerchiamo di mettere ordine nel caos  come fa l'ispettore Bärlach. Sulla seconda è sempre il protagonista che  ci fa  riflettere, chiedendosi se sia giusto incolpare qualcuno innocente oggi, per un delitto commesso molti ani prima. Così deciderà di essere giudice, ma soltanto per raggiungere uno scopo che si annida nel passato di lui e del suo nemico.

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