lunedì 13 maggio 2013

Riunione del gruppo lettura

Ricordiamo il prossimo appuntamento del nostro gruppo lettura mercoledì 15 maggio alle ore 21.15. Parleremo del libro L'uomo che guardava passare i treni di Georges Simenon.

3 commenti:

  1. La discesa di un uomo negli abissi della malattia mentale fa da miccia alla vicenda, nonostante si sappia bene dall'inizio come andrà a finire, la tensione viene costruita, smontata e ricostruita pagina dopo pagina, con una scrittura semplice ed incredibilmente efficace. Kees Popinga è un uomo come tanti, come ognuno di noi; la sua vita, fino a quella fatidica sera, è stata scandita dall'orologio invisibile delle abitudini. La storia è raccontata attraverso i suoi occhi. Tutto ciò che circonda il protagonista è di prima qualità e lui è un uomo orgoglioso e fedele. Ha sempre respinto anche solo il pensiero di un desiderio impuro o di una vita diversa da quella che conduce. Gli avvenimenti di pochi minuti però lo liberano dalla vita sicura che si è costruito, dalla perfezione della sua casa, dalle sue abitudini. Diventa un uomo diverso, temerario, decide di fare tutto ciò a cui ha sempre rinunciato. Al protagonista tutto sembra chiaro e logico ma il pensiero del giudizio degli altri, l'ansia di non essere capito e ignorato lo perseguitano. La trama è un viaggio nei meccanismi della sua mente e nel suo animo. Finemente tratteggiata la storia di Kees Popinga descrive il sogno illusorio dell'uomo che sperimenta il fascino di vivere senza norme, nell'assoluta libertà da vincoli morali o giuridici; sullo sfondo il contrasto con la società civile che non capisce il suo gesto di libertà e lo giustifica con la malattia mentale. E' la storia di una metamorfosi: Kees Popinga, borghese arrivato, con moglie, figli, denaro e una bella casa, si trasforma in un assassino.
    Metafora della vita, quando il libro finisce ci troviamo perfettamente a nostro agio nella mente dello psicopatico e forse facciamo il tifo per lui anche se il suo destino sembra da subito essere segnato. Leggere questo bel romanzo lasciandosi trasportare e avvolgere nell'atmosfera che circonda il protagonista, guardando la realtà dal suo punto di vista ci aiuta a comprendere che tutti noi siamo Kees Popinga. Mentre leggevo ho provato ad immaginare un finale diverso, nel quale il protagonista non si piega al suo destino e con un colpo di coda ribalta la sentenza annunciata….ma il mio finale è riservato al Gruppo di lettura di mercoledì 15 maggio!!!!!

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  2. lucia16 maggio 2013 10:26

    ciao, è il primo libro che leggo di questo autore perciò mi limito a condividere la mia impressione su questo romanzo. La cosa che più mi ha colpita è stata la freddezza, il distacco e contemporaneamente la lucidità con cui il protagonista guarda non solo alla vita degli altri ma sopratutto alla sua tanto che nemmeno per i figli c'è un minimo coinvolgimento affettivo. Appassionato di scacchi vive la sua vita tra un rigido conformismo e una sfida tra se stesso e tutto il resto del mondo, in fondo la sua follia è la normalità. Al prossimo incontro con un titolo " meno mogio "! L

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  3. Ecco cosa ci ha scritto Alessandra dall'America:

    Tutto sommato mi ha un pò annoiato, anche se riconosco la bravura di Simenon nel trattare gli aspetti psicologici del protagonista E' anche interessante la sua scrittura. Ma kees Popinga non mi è rimasto simpatico!E' vero che l'incontro con Julius de Coster jr. può sicuramente averlo sconvolto, ma fugge da tutto e da tutti, non assumendosi le sue responsabilità e scoprendo la " libertà" per la prima volta nella sua vita, che però, secondo me, non sa gestire. L'unica cosa è il suo comportamento con il commissario di polizia come se giocasse a scacchi, che è l'unica cosa che era capace di fare. Per me è più positiva la figura della moglie che, in seguito al dramma della sua vita,riesce a reagire trovando un lavoro e stando vicino ai figli. Sandra

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